Cenni storici
Ultima modifica 9 febbraio 2024
Caratterizzata da un insieme di fattori favorevoli all'insediamento - quali le risorse offerte dai fiumi, la fertilità del terreno, il morbido andamento dei rilievi collinari - il territorio tra Tanaro e Borbore fu abitato già dall'epoca preistorica e fu oggetto di intensa colonizzazione in epoca romana.
Nel territorio di Revigliasco, toponimi di chiara derivazione romana, come Grisane, Arpeziano e Viano, attestano la presenza di aziende agrarie dirette da coloni romani insediatisi nella zona, con ogni probabilità, già nel primo secolo avanti Cristo. Anche il toponimo Revigliasco, che in un documento dell' 886 appare nella forma Ruviliasco, sarebbe - secondo alcuni autori di origine romana e potrebbe derivare da Rubelius da Rupilius, ossia dal nome del proprietario del luogo sul quale, già in epoca romana, sorse un primo agglomerato di case e in seguito, nell'alto medioevo, si sviluppò il paese.
A proposito dell'epoca romana, è importante ricordare che il territorio di Revigliasco era attraversato dall'antica strada che collegava Hasta (Asti) con Pollentia (Pollenzo). Il toponimo ad quartum, registrato nel più antico Catasto del paese del 1564 e riferito ad una regione situata presso l'attuale strada Cuneo, attesta la presenza in quella zona del cippo indicante il quarto miglio da Asti. Altra importante traccia della presenza romana e della strada romana è la lapide funeraria, ritrovata nel 1948 proprio in regione Grisane, che ricorda Publio Toranio, un veterano della legione XIII, appartenente alla tribù Pollia. La lapide ora si trova collocata presso l'abside della chiesa parrocchiale.
I più antichi documenti che riguardano il paese risalgono al secolo IX. Il più antico è quello già citato dell'886 che si conserva presso l'Archivio Capitolare di Asti e che ricorda un certo Samuel de Ruviliasco, testimone ad un atto stipulato in Asti. A proposito dei più antichi documenti che riguardano il paese, bisogna tenere presente che essi si riferiscono all'antico insediamento situato nei pressi dell'attuale cimitero e presso l'antica chiesa di San Martino. Soltanto molto più tardi, verso la fine del secolo XIII, gli abitanti, insieme a quelli di altri insediamenti scomparsi della zona come Viano e Arpeziano e, in parte, Castiglione di Romano, si trasferiranno all'interno o presso il recinto del castello, corrispondente al sito della "villa", cioè del centro storico attuale.
La prima memoria dell'esistenza del castello di Revigliasco risale al 1010. In un documento redatto all'interno delle sue mura apprendiamo che il castello è in mano laica, mentre l'amministrazione della giustizia spetta al Vescovo e buona parte del patrimonio terriero al Capitolo della cattedrale di Asti. All'inizio dell'XI secolo, la presenza ecclesiastica appare dominante ma non esclusiva. Ad essa si affianca la concorrenza di qualche eminente famiglia locale cui spetta parte del patrimonio e il controllo militare del territorio.
Nella prima metà del secolo XII, Revigliasco entrò a fare parte dei possedimenti del Comune cittadino, già esistente nel 1095. La dipendenza da Asti venne riconosciuta dall'Imperatore Federico I Barbarossa nel 1159.
Tale dipendenza diretta venne meno nella seconda metà del secolo XlV. Nel 1371, infatti, Asti vendette "il castello, la villa e gli uomini" di Revigliasco ad Amedeo Roero il quale diede inizio alla linea dei Roero di Revigliasco. Nel 1561, Roberto Roero, in forza della volontà testamentaria della madre Eleonora San Severino, assumerà il nome Roero San Severino, che rimarrà alla famiglia signorile di Revigliasco fino alla sua estinzione, avvenuta verso la metà del secolo XIX.
Per la sua vicinanza con Asti, Revigliasco condivise sempre le sorti della città, passando dopo la crisi della piena autonomia comunale e la temporanea prevalenza angioina, prima sotto i Visconti - ai quali si diede la città nel 1342 - e poi, nel 1387, sotto i duchi di Orleans in forza della dote di Valentina Visconti.
Nel 1531, per volontà dell'imperatore Carlo V che cedette la conte a di Asti a Beatrice di Portogallo, moglie del duca Carlo III, Revigliasco passò sotto i Savoia. Entrato a fare parte del ducato sabaudo, Revigliasco venne successivamente coinvolto nelle vicende storiche, istituzionali e militari di questo stato fino alla realizzazione dello stato unitario.